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The Trapper da “Dead By Daylight” di Kotobukiya – Recensione

by Andrea Battaglia

Kotobukiya ha rilasciato da poche settimane la prima figure tratta dal videogioco “Dead by Daylight“. Si tratta di The Trapper.

Il packaging è il classico utilizzato dall’azienda giapponese con molte informazioni sul prodotto ed un focus sulle caratteristiche principali della figure.

C’è un enorme mostro di un uomo con un orribile ghigno strappato sulla maschera che continua a seguire ogni mia mossa. Come un cacciatore, ci segue, preparando trappole devastanti tra la vegetazione. Un’estrema vigilanza e un passo leggero sono essenziali per evitare la stretta di sangue di una trappola per orsi o le grinfie di quello che ho preso a chiamare “Il miserabile assassino sorridente”. Mi è capitato molte volte di finire in una di queste trappole. Non ho altro che paura per la sensazione delle punte smussate della trappola che macinano contro le mie ossa o per i passi pesanti e deliberati che rivelano sempre inevitabilmente un sorriso ingessato e sadico. Con le trappole e il Trapper, è stata finora una battaglia costante tra il guardare in alto e il guardare in basso.

Benedict Baker’s Journal, Nov. 1896 on The Trapper

Una volta estratta dal blister di protezione vediamo come The Trapper sia alto circa 26cm e gli unici accessori a corredo sono il machete insanguinato e la trappola per orsi che si dovranno inserire nelle mani.

Il Killer, The Trapper, il cui vero nome è Evan MacMillan, è uno dei tanti assassini presenti nel gioco e viene raffigurato con la maschera in legno che copre il viso deformato con indosso una tuta da lavoro sporca di sangue in alcuni punti.

La pelle è completamente screpolata con moltissime ferite ancora aperte e sporche di sangue in molte parti del corpo.

Il braccio destro è infilzato da molti spunzoni che lacerano la carne realizzati molto bene e che simulano perfettamente il metallo.

MASATO OHATA, lo scultore dietro questa meraviglia è riuscito a rendere “reale” questo pericoloso personaggio videoludico imprimendo un vero senso di terrore.

Il paint gioca un ruolo importantissimo sopratutto per le moltissime parti insanguinate come le mani e l’interno delle varie lacerazioni.

The Trapper impugna nella mano destra l’ascia artiginale mentre nella sinistra tiene la trappola per orsi che da origine al suo nome.

L’unico appunto che segnaliamo è proprio su quest’ultimo oggetto che ha un paint troppo piatto e simula in malo modo la ruggine, a differenza delle prime foto promozionali dove la trappola aveva un’invecchiamento realizzato molto bene.

Un prodotto che sarà sicuramente apprezzato dagli amanti del gioco oppure dagli amanti del genere Horror ma come sempre Kotobukiya ha realizzato un piccolo capolavoro.

The Trapper è il primo dei killer prodotti dall’azienda, infatti il prossimo sarà  The Hillbilly.

The Trapper Kotobukiya è in commercio ad un prezzo indicativo di 169€ presso i maggiori retailer specializzati.

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