“Certa gente vorrà sempre rovinare ciò che è bello”.
Questa è una delle tante frasi che il fumetto presentato per DC Black Label ” Il sorriso che uccide” mi ha impressionato, portando il lettore a capire la vera psicologia del Joker.
La storia è scritta da Jeff Lemire, disegnata dal grande maestro Andrea Sorrentino (per chi non lo conoscesse procuratevi assolutamente Secret Empire), con i colori di Jordie Bellaire.
La storia incomincia con una riflessione del Joker sulla vita, su come la si può prendere sorridendo, ma purtroppo ci sono sempre persone (in questo caso Batman) che non gliela rendono felice.
Questo ci fà capire già che la storia prenderà una piega psicologicamente malata degna del villain.
L’analista Dr. Ben Arnell sarà co protagonista della storia cercando di fare quello che nessuno ci è mai riuscito a fare, curare il Joker.
Ovviamente non sà che cosa sta andando in contro l’analista, perchè è come un salto nel vuoto, non sai se sopravvivi, ti entra in testa senza neanche rendertene conto.
Il proseguire della storia prende una piega inquietante, perchè si basa tutta su una favola raccontata al figlio.
Come ben sapete in una favola c’è sempre un cattivo, esso si chiama Mr Smile, un pagliaccio che va a uccidere gli animali del bosco.
Joker per qualche motivo che ancora non sappiamo, riesce a scoprire che Ben racconta a suo figlio la storia, così gli entrerà nella testa cercando di far diventare pazzo l’analista.
Riuscirà Ben a gestire questa malattia psichica del Joker ormai malata al punto di far diventare anche le persone pazze?
A Dicembre ci sarà il secondo numero, e noi non vediamo l’ora di raccontarvelo!
Lo