Abbiamo avuto il piacere di partecipare ad uno degli incontri per la stampa con l’autore che nel 1988 diede vita ad una vera e propria icona della pop culture.
Stiamo parlando di James O’Barr, colui che ha creato il fumetto de “Il Corvo” da cui poi è nato anche il film con Brandon Lee
Dalla sala iniziano le prime domande e si parla subito dell’origine dell’opera, che trae spunto da una tragedia personale dell’autore.
Il dolore dunque è il fulcro che ha smosso O’Barr a disegnare questo fumetto e in merito alla sua vicenda personale a distanza di trent’anni ci racconta che il dolore non va via ma si riduce soltanto, si impara a conviverci, per dare spazio a nuovi sentimenti perché la vita va avanti.
Gli viene chiesto se all’epoca si aspettasse quel successo e ci dice chiaramente che no (ridendo) non se lo aspettava. Il libro era complesso per l’epoca, non essendo un’opera lineare, parte dal centro per poi tornare indietro, tuttavia sperava che qualcuno capisse il metodo narrativo e così è stato.
Il Corvo è comunque una storia nella quale chiunque può immedesimarsi, si parla di dolore e di amore, grandi tematiche comuni a tutti se si attraversano determinate situazioni e per certi versi si può considerare un fumetto immortale come il suo personaggio Eric Draven.
Non si è parlato solamente del Corvo ma anche dei volumi successivi scritti da Recchioni e Dell’Edera. O’Barr ci ha detto che non aveva mai incontrato gli autori di “Il Corvo – Memento Mori” ma ha capito che sono autori cresciuti con il Suo “Corvo” ed è entusiasta del lavoro che hanno svolto.
Al termine della conferenza stampa Mr. O’Barr si è congedato concedendoci l’onore di un autografo sulla nostra copia del Corvo