Thor, il Dio dei Martelli?
Ebbene io e il mio caro amico Robbbberto come al solito ci vediamo per l’ennesimo cinecomic ed ogni volta con un mood diverso.
Questa volta il titolo è Thor: Ragnarok, e sono tremendamente curioso.
Fin dai primi trailer si capiva che l’ultimo capitolo del possente Dio del Tuono si sarebbe discostato pesantemente dai precedenti, abbandonando uno stile semiserio in favore di uno “caciarone”, colorato e veloce.
Ragnarok. Si vabbè ma insomma di che parla questo Thor: Ragnarok?!
Della caduta della mitologica Asgard per mano di Hela, la dea della morte interpretata da una sempre splendida Cate Blanchett.
Ad affrontarla ci saranno il cast già consolidato di Thor e Thor: Dark World, quindi Chris Hemsworth sarà il biondo Thor, Tom Hiddleston, Loki e Idris Elba sarà ancora una volta Heimdall, guardiano del Bifrost.
Aggiunta però importantissima è Mark Ruffalo come Hulk.
Dopo questa panoramica dei personaggi vi dico un po’ come l’ultimo tassello ( per il momento ) del Marvel Cinematic Universe.
Strano. È davvero strano.
Visivamente è fantastico, sembra di guardare le tavole di Jack “the King” Kirby, la sceneggiatura invece riprende story arcs vari, tra questi lo storico di Simonson e Ragnarok appunto di Kirby.
E fino a qui tutto positivo, il problema nasce quando si iniziano a vedere elementi di altri story arcs introdotti solo per il gusto di fare fan service.
Errori e scelte che però passano in secondo piano grazie ad un ritmo veloce ed un umorismo intelligente.
Sì, ho detto umorismo. In questo Thor si ride.
E se qualcuno mi avesse dato una premessa del genere prima di entrare in sala l’avrei sonoramente mandato a cagare e invece…
Invece fa ridere, e lo fa bene. Soprattutto quando si crea il duo Thor/Banner nel pianeta di Sakaar.
Pianeta che a molti non risulterà nuovo.
E qui ci colleghiamo ad un’altra story arc dell’era moderna ormai entrata nella storia che è Planet Hulk.
In questa variante Thor viene scaraventato da Hela in questo pianeta, dove Thor si ritroverà senza poteri, schiavizzato e costretto come gladiatore per il vezzo del Grandmaster ( Jeff Goldblum ).
Ed è nell’arena che troverà/affronterà il Gigante di Giada.
Insomma, stringendo, vi chiederete se vi consiglio o no il film.
Sì, di brutto, a meno che non siate della categoria “nerd cag…i” fissati con il rispetto delle controparti cartacee. E lo dico in quanto facevo parte del club dei “cagac..i” fino a quando non sono riuscito a concepire l’universo cinematografico come un altro universo narrativo appunto.
Allora buona visione e ci rivediamo per Justice League.
