Sbarca su Netflix la nuova serie basata su un supereroe DC: Black Lighting.
La nuova serie CW non dovrebbe esser legata all’ormai noto “Arrowerse” ( di cui fanno già parte le serie Arrow, Flash e Supergirl ), e lo si capisce anche dal tono, che mescola sapientemente contenuti adulti assieme ad elementi più leggeri.
Black Lighting è un personaggio nato nel 1977 ed è il primo supereroe afroamericano della DC Comics che nella serie seguirà uno sviluppo diverso dai già visti “origins story”.
Sì, perché il professor Jefferson Pierce ad inizio serie ha già i poteri, ed ha anche un passato nella lotta al crimine.
Il bello della serie è appunto Jefferson, la sua umanità, il suo legame alla famiglia e la volontà di istruire ad una buona società in un ambiente minato dalla criminalità organizzata che arriva a toccare i ragazzi anche negli ambienti “sicuri” come la scuola.
In Black Lighting vengono affrontate non solo le diseguaglianze razziali ed i pericoli a cui vengono esposte le nuove generazioni ma anche il dilemma personale di un supereroe diviso tra il voler agire e il non agire e voler credere in qualche modo nel sistema nonostante lo abbia più volte messo in disparte.
La nuova serie ha il pregio di plasmare con cura la vita del nostro eroe, mostrando la famiglia, il lavoro, la quotidianità creando un istantaneo legame con lo spettatore mixando poi con panoramiche della criminalità mai troppo banali.
Insomma, a mio dire, per ora un grosso salto di qualità per CW che se ne esce con un prodotto bilanciato, tra il serio ed il leggero senza appesantire.